I palazzi storici
Palazzo del Ben
Il palazzo del Ben è oggi la sede della Fondazione di Risparmio di Trento e di Rovereto di stampo rinascimentale, che accoglie sempre iniziative culturale. Oggi il palazzo si presenta con uno stampo rinascimentale, particolarmente interessante per le decorazioni con altro pregio artistico. In un primo momento fu la residenza privata della famiglia Dal Ben, la struttura fu ampliata dai Conti d’Arco nel XVI secolo. Nel XVII secolo fu ristrutturata e acquistata dalle suore Clarisse di S. Carlo e in seguito fu proprietà del Comune di Rovereto.
Negli anni compresi tra il 1877 al 1904 fu adibito come palazzo postale, in seguito venduto alla Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. Il Palazzo del Ben è anche la sede dell’Accademia Roveretane degli Agiati, alcune delle sue sale oggi sono aperte al pubblico per ospitare eventi di natura culturale.
L’aspetto architettonico attuale è stato realizzato e ideato dell’architetto Augusto Sezanne nel 1906, tramite la trasformazione del blocco originale del settecento in un piccolo palazzo di stampo rinascimentale di stampo veneziano. I dipinti presenti rappresentano le stagioni mentre le volte sono decorate con melograni e festoni. Particolarmente interessante è la scalinata che conduce ai piani superiori dove i soffitti a cassettone sono particolarmente decorati.
Orario:
Si consiglia di contattare gli Uffici della Fondazione per informazioni relative alle possibilità di visita del Palazzo.
Centrale di Fies
Una testimonianza importante nell’archeologia industriale è la centrale idroelettrica di Fies, divenuta una fabbrica d’arte ma anche un centro per la promozione e diffusione della cultura. Fu edificata nei primi anni del Novecento, una parte è ancora funzionante, a partire dal 2002 è stata trasformata in un grande laboratorio per tutti gli amanti del teatro, della comunicazione e del cinema e, in generale, delle performing arts. L’obiettivo è di diventare uno dei maggiori punti di riferimento per la cultura contemporanea non solo per la provincia di Trento ma per tutta l’Italia.
Noti personaggi del mondo del teatro mettono in scena molti spettacoli creati appositamente per la Centrale, spettacoli che alternano anche momenti di esibizioni di danza e letture di poesie. La struttura si trova all’interno di un contesto naturale di grande valore, presso la riva del fiume Sarca e circoscritto dalla frana delle Marocche, è una centrale a pochi chilometri da Dro una delle attestazioni più importanti dell’archeologia industriale di tutta la regione, che si è trasformata da fabbrica di corrente elettrica in fabbrica di arte e cultura.
Grazie alla stretta collaborazione con Enel sono tre i progetti in fase di realizzazione. In primis le residenze degli artisti emergenti e la realizzazione di un sistema che curi nel particolare le fasi di uno specifico lavoro a partire dalla progettazione fino alla visione e la produzione coproduzione di sempre nuovi progetti e di spettacoli nazionali e internazionali in collaborazione con importanti riferimenti europei.
Orario:
Si consiglia di contattare gli Uffici della Centrale di Fies per informazioni relative alle possibilità di visita del sito.
Palazzi de’ Pizzini
Il museo del Pianoforte oggi si trova presso i fastosi palazzi barocchi di Ala, dove un tempo fu ospitato Mozart dai fratelli Pizzini. La storia di questi palazzi rievoca il periodo della seta e dei velluti, infatti la loro storia ha origine nel 1630 anno in cui la famiglia che discendeva da Odorico di Castel Pizzino, favorita dal buon andamento dell’attività tessile, attraversò un periodo di grande splendore che fece nasce il progetto dei due palazzi.
Il primo palazzo fu realizzato per uso personale e, in seguito, la realizzazione del secondo palazzo per gli ospiti, uno di fronte all’altro in via Santa Caterina. In un primo momento i palazzi erano in comunicazione tra di loro, il palazzo maggiore, quello più antico, fu donato al Comune di Ala dalla famiglia Pizzini, in seguito ad alcuni interventi di restauro, oggi ospita numerose mostre ed esposizioni temporanee e concerti.
Al primo piano del palazzo troviamo il Museo del Pianoforte, luogo in cui sono stati custoditi strumenti importanti della collezione del pianista Temenuschka Vesselinova. Molti sono gli artisti, nobili e sovrani che sono stati ospitati in questi due palazzi. Nel palazzo più antico fu ospitato più di una volta W. A. Mozart in occasione dei suoi viaggi in Italia, in particolare è da sottolineare l’eccezionale acustica della grande Sala.
Attorno al palazzo si trova una balaustra caratterizzata da medaglioni, specchiere dorate, tele, stucchi, affreschi allegorici realizzati da A. Gresta. Nella zona inferiore del palazzo è ancora presente la stanza dover dormì Napoleone Bonaparte tra il 3 e il 4 settembre. Inoltre il Palazzo ospitò anche nel XVIII secolo, in occasione del suo lungo viaggio tra l’Italia e la Germani, lo zar di Russia Nicola I, lo scà di Persia e Heinrich Heine.
Orario:
Si consiglia di contattare l'Ufficio Attività Culturali del Comune di Ala per la prenotazione di visite.
Palazzo dell’Annona
Oggi divenuto Biblioteca Civica G. Tartarotti, il Palazzo dell’Annona è tra i riferimenti librai più importanti di tutta la regione. Fu costruito nel 1772 con la funzione di magazzino del grano del Comune sul disegno dell’architetto Ambrogio Rosmini. In seguito divenne la sede della Scuola di Agraria e successivamente una fabbrica si ricami.
La prima esposizione e la prima fiera di vini ci fu nel 1872, evento al quale parteciparono 113 espositori, ma anche 97 espositori per una mostra bacologica. Successivamente il palazzo ha ospitato anche l’Accademia degli Agiati e il Museo Civico, inoltre il Palazzo dell’Annona è parte del Polo Culturale cittadino.
A partire dal 1771 il palazzo ritornò tra i possedimenti della città, fu ristrutturato e decorato diventando la testata della nuova Piazza lineare sul Corso Nuovo Grande, oggi Corso Angelo Bettini. Oggi ospita la Biblioteca Civica G. Tartarotti, inaugurata nel 1764, in seguito all’acquisto da parte del Comune di una struttura libraria privata caratterizzata dal 2.400 volumi, oggi conta 350.000 libri. La ristrutturazione è stata seguita dai progettisti Mario Botta, Mart e Giulio Andreolli e l’arredo interno è stato seguito dall’architetto Sandro Aita.
Orario:
Si consiglia di contattare la Biblioteca Civica per la prenotazione di visite alla sala Spazio del Libro.
Palazzo Geremia
Il Palazzo Geremia ospita l’ufficio del Primo cittadino di Trento, una struttura gotico – rinascimentale che ospita molti eventi culturali. Il palazzo fu costruita alla fine del XV secolo, oggi è la sede dell’ufficio del sindaco ed è tra i più rilevanti monumenti di Trento, palcoscenico di moltissime manifestazioni culturali.
Presenta una struttura rinascimentale, con interni che seguono canoni dello stile tardo gotico, testimone del passaggio tra questi due stili che hanno accomunato nel tempo le tradizioni lombarde e quelle venete. Fu realizzato per volere di Giovanni Antonio Pona, anche chiamato Geremia, un cittadino di Trento che ha usufruito di maestranze locali.
In seguito alla morte della famiglia, nella prima metà del XIX secolo, fu la sede del Circolo sociale dove erano iscritti tutti gli esponenti più di rilievo della cittadinanza. Divenne proprietà del comune del 1912 e sede della Banca d’Italia del Trentino. Successivamente fu utilizzato dal Provveditorato agli studi e dal Comando dei vigili urbani fino a quando fu completamente restaurato.
Nello stesso periodo furono ritrovati affreschi degli interni e della facciata. Grazie all’intervento dei restauri furono riportati alla luce dipinti fino ad allora sconosciuti. Il palazzo fu riaperto nel 1993 e divento la sede di rappresentanza del Comune di Trento.
Orario:
Si consiglia di contattare l'URP del Comune di Trento per informazioni relative alle possibilità di visita del Palazzo.
Torre di Pozza
Il solo esempio di una fortificazione presente nella Val di Fassa, Torre di Pozza, era in principio una residenza estiva di una famiglia aristocratica tirolese, oggi è di proprietà privata. Unica e sola fortezza presente nella Val di Fassa, non era sotto la tutela del principato vescovile di Trento ma dipendeva da quello di Bressanone.
È caratterizzata da una torre dalla struttura quadrangolare, fornita di mura imponenti caratterizzata da feritoie molto strette sovrastate da un tetto spiovente. In base a recenti interventi di restauro la struttura è stata alleggerita donandole un aspetto più sofisticato.
Palazzo Nero
Sede giurisdizionale del Quattrocento, il Palazzo Nero è noto in particolare per il rogo delle streghe. Il nominativo deriva molto probabilmente dal colore che si è formato sulle pareti come conseguenza dei molto incendi appiccati dai contadini rivoltosi nel Quattrocento. La sua notorietà dipende dal tragico rogo avvenuto nel 1614, presso la piazza antistante, dove furono bruciate vive dieci donne che al tempo furono accusate di stregoneria.
Posto in una collocazione predominante presso la Val di Non, il Palazzo Nero è posto nei presi del centro di Coredo, la sede di Capitani della Val di Sole tra il XV e il XVII secolo. Ha una storia molto antica infatti fu edificato nel XV secolo per volontà del principe vescovo Giorgio II Hack in qualità di sede giurisdizionale.
Di particolare importanza è la Sala del Giudizio, impreziosita grazie alla presenza di numerosi affreschi gotici di ispirazione alle saghe arturiane e carolinge, ritrovati nei primi anni del Novecento, di particolare nota è la Storia di Santa Genoveffa. Particolarmente rilevante è il trionfo della regina di Francia che fu ingiustamente accusata di adulterio.